Assessorato Montagna, Aree interne, Programmazione
territoriale, Pari opportunità
Assessore Barbara Lori
1. APPENNINO PIÙ VICINO. VALORIZZARE LE IDENTITÀ E
LE POTENZIALITÀ DELLA MONTAGNA
La montagna
regionale è una risorsa per l’intera comunità, in termini ambientali, sociali
ed economici. Il rafforzamento di questa parte di regione, che rappresenta ben
il 40% dell’intero territorio, risulta centrale anche per il nel perseguimento
degli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030. Al fine della
valorizzazione di questo patrimonio e di contrastarne lo spopolamento,
implementando la rete dei servizi e le occasioni di lavoro, occorre un’azione
plurisettoriale integrata e coordinata che sappia superare le criticità e
valorizzare le eccellenze.
La sinergia e il
dialogo costante coi territori dovranno essere la cifra di un’azione
prioritaria dell’intero sistema regionale e le azioni funzionali alla
realizzazione di questo obiettivo saranno realizzate in collaborazione con i diversi
assessorati di volta in volta competenti.
• Nuova legge per la montagna.
L’approvazione di
una nuova legge regionale per la montagna sarà la cornice di riferimento per
un’azione di sostegno e promozione complessiva del territorio montano,
all’interno di una visione integrata e sinergica delle diverse tematiche. Sarà
questa la sede per ridefinire la governance territoriale, accogliendo le
innovazioni portate dalla LR 13/2015 e le previsioni della LR 24/17. Inoltre,
nella nostra proposta di Autonomia regionale, abbiamo avanzato anche un
progetto di riordino della governance territoriale, per riconoscere e sostenere
la specificità anzitutto di questo territorio.
• Realizzazione di uno “sportello
sviluppo”.
La realizzazione di
uno “sportello sviluppo” in ambito tecnico-amministrativo si propone di fornire
supporto a Unioni - che andranno ulteriormente rafforzate - e Comuni nella definizione
delle strategie di sviluppo e per l’ottimizzazione e lo snellimento di attività
tecnico amministrative fondamentali.
• Completamento e rafforzamento di un
sistema di governance territoriale.
Si intende
procedere col completamento ed il rafforzamento di un sistema di governance che
dia sempre più centralità alle Unioni di comuni, all’organizzazione
sovra-locale delle funzioni fondamentali ed al rafforzamento delle relazioni
fra istituzioni quale risposta alla scala di area vasta dei problemi legati all’eccessiva
frammentarietà delle azioni (in collaborazione con l’assessorato al Riordino e
coordinamento Autonomie locali).
• Completamento delle infrastrutture di
comunicazione su tutto il territorio montano.
L’isolamento
imposto dal COVID-19 ha reso evidente la necessità di garantire la copertura
infrastrutturale dell’Appennino. Da subito accelereremo l’infrastrutturazione
per l’accesso in tutto il territorio montano alla telefonia mobile e alla
connessione con la fibra ottica di tutti gli edifici scolastici e dei municipi,
ma anche degli insediamenti produttivi.
Parallelamente
verrà incentivata la connettività e l’acquisto delle necessarie tecnologie
informatiche per famiglie e imprese attraverso l’erogazione di voucher. Si
intende, inoltre, provvedere alla promozione di azioni per la risoluzione delle
problematiche di ricezione del segnale televisivo (in collaborazione con
assessorato all’Agenda digitale).
• Ampliamento dell’offerta di servizi
alla popolazione.
Investiremo per
ampliare l’offerta di servizi essenziali ai cittadini e alle famiglie – dai
nidi all’assistenza per le persone non autosufficienti – anche attraverso
l’utilizzo delle risorse PSR dedicate al finanziamento delle strutture
socio-assistenziali, che dovranno assumere sempre più le caratteristiche di
presidi di prossimità, così da rendere più agevole la vita delle comunità
dell’Appennino.
Riapriremo i punti
nascita per garantire un’assistenza alla nascita di qualità e in sicurezza,
predisponendo un protocollo operativo sperimentale da condividere con il
Ministero della Salute. Cosi come riattiveremo l’assistenza al percorso nascita
sospesa nel corso dell’emergenza COVID-19. Supporteremo il rafforzamento della rete
delle Case della Salute per massimizzare la presenza dei servizi sanitari di
base nelle zone più disagiate.
Contrasteremo lo
spopolamento attraendo giovani coppie che ridiano vita ai nostri paesi montani.
Si intende, inoltre,
favorire l’uso del TPL attraverso soluzioni che consentano ai residenti nelle
aree montane – a partire da studenti e lavoratori – di raggiungere le proprie
sedi in condizioni di equità con i cittadini degli altri territori, anche
attraverso il sostegno economico all’acquisto degli abbonamenti. Il
rafforzamento della digitalizzazione dei territori montani consentirà di
arricchire l’offerta formativa e di realizzare modalità organizzative che consentano
una riduzione della mobilità degli studenti (in collaborazione con gli
assessorati al Welfare, Sanità, Agricoltura, Mobilità e Trasporti, Scuola).
• Sostegno all’acquisto/ristrutturazione
della prima casa.
Al fine di favorire
il ripopolamento dei comuni montani, a partire dalle aree più fragili, dal 2020
e con cadenza periodica renderemo operativo un bando a favore di nuovi nuclei
familiari che vivono in montagna o che decidono di iniziare a farlo, concedendo
contributi a fondo perduto destinati all’acquisto o alla ristrutturazione della
prima casa. L’attenzione prioritaria sarà rivolta alle giovani coppie (con il
supporto dell’assessorato alle Politiche abitative).
• Recupero e valorizzazione del
patrimonio culturale, edilizio e ambientale.
Proseguirà e si
implementerà l’azione a favore del recupero e della valorizzazione del
patrimonio culturale, edilizio e ambientale dell’Appennino, anche avvalendosi
delle risorse PSR destinate al recupero dei fabbricati pubblici per fini
culturali e sociali: per riqualificare il tessuto urbanistico dei centri
storici, per promuovere in chiave turistica la bellezza delle eccellenze
architettoniche e ambientali, per consentire di godere della bellezza di Parchi
ed Aree Protette fruendo di percorsi e itinerari naturalistici, culturali,
enogastronomici. Un recupero che potrà essere attento anche alle esigenze dei
nuovi modelli organizzativi del lavoro, progettando e dedicando spazi comuni
allo smart working che consentano di vivere più agevolmente la distanza dalle
città (con il supporto degli assessorati al Turismo, Agricoltura e Cultura).
• Sostegno al lavoro e all’impresa in
Appennino.
A partire dal
triennio 2019-2021 le piccole e medie imprese beneficeranno dell’azzeramento o
del dimezzamento dell’Irap. Per favorire la permanenza e l’attrattività delle imprese
di montagna, verranno previste specifiche misure di sostegno per la
realizzazione di nuovi investimenti produttivi, per l’innovazione in ambito
tecnologico e sociale e per il riutilizzo del patrimonio produttivo dismesso.
Continueremo a sostenere il commercio nei piccoli centri e la funzione
economica e sociale degli esercizi polifunzionali, anche supportandone
l’innovazione. Proseguirà il sostegno alle attività agricole, legato
soprattutto al ricambio generazionale, all’innovazione, alla promozione
identitaria delle eccellenze del territorio ed alla multifunzionalità
dell’azienda agricola, con particolare riguardo agli aspetti dell’accoglienza turistica.
In quest’ambito, si intendono incentivare e supportare i biodistretti
attraverso l’emanazione di una legge regionale. Il turismo, sostenibile e di
qualità, dovrà diventare settore sempre più centrale nell’economia dei nostri
Appennini, attraverso un’offerta differenziata e destagionalizzata e con un forte
investimento sulla promo-commercializzazione del territorio. L’attrattività
imprenditoriale della montagna regionale troverà un
punto di vista
primario nell’approccio Leader PSR, che attraverso i Gruppi di azione locale
(GAL) supporti il protagonismo delle comunità locali nello sviluppo del
territorio. L’intero territorio della montagna emiliano-romagnola necessita
insomma di misure straordinarie e strutturali in grado di contrastare
l’oggettiva disparità di condizioni. Condizioni che, ad esempio, identificano
alcune aree “a fallimento di mercato”. Lavoreremo affinché il Governo renda la
montagna area a fiscalità di vantaggio, come previsto dalla nostra proposta di
autonomia regionale (in collaborazione con gli assessorati allo Sviluppo
economico, all’Agricoltura e al Turismo).
• Sicurezza del territorio
La scelta di
destinare risorse straordinarie dedicate alla manutenzione stradale e alla sicurezza
del territorio (prevenzione del dissesto idrogeologico, manutenzione dei corsi
d’acqua, accrescimento del patrimonio arboricolo) sarà resa stabile nel tempo.
Anche in funzione dell’uscita dall’emergenza
COVID-19, la
Regione rafforzerà il sostegno agli investimenti dei Comuni per opere pubbliche
immediatamente cantierabili. Costante sarà lo sforzo per il mantenimento delle
condizioni ottimali della viabilità montana, sia quella di collegamento con i
centri urbani di pianura, sia quella vicinale – con fondi PSR – a sostegno dell’attività
delle aziende agricole e forestali (in collaborazione con gli assessorati
all’Ambiente, Infrastrutture e Agricoltura).
2. INVESTIRE SULLE POTENZIALITÀ DELLE AREE INTERNE
L’azione regionale
sarà finalizzata, nell’arco della legislatura, a ridurre gli squilibri
regionali tra aree montane/interne e aree urbane, promuovendo a questo scopo
investimenti e azioni di sistema che consentano di rimuovere gli ostacoli
strutturali alla crescita di tali territori marginali. A tal fine, la Strategia
per le aree interne agisce in sinergia con le altre politiche territoriali
regionali, a partire da quelle di sviluppo rurale e di sviluppo per la montagna.
LE AZIONI
• Prosecuzione delle sperimentazioni
delle aree interne, con particolare attenzione alla valorizzazione
dei percorsi di confronto partenariale. Occorre dare continuità alle
sperimentazioni delle aree interne non solo nel quadro della Strategia
Nazionale Aree Interne (SNAI), ma anche attivando una molteplicità di strumenti
di programmazione per interventi di area vasta, facendo tesoro delle esperienze
positive maturate in regione.
In questa direzione
sarà essenziale valorizzare le eccellenze ed il potenziale delle Aree
attraverso percorsi di confronto partenariale.
• Definizione della nuova programmazione
e gestione 2021-27 dei Fondi Europei.
La legislatura si
caratterizzerà per l’avvio del nuovo settennio dei Fondi Europei 2021-27, a cui
la Regione ha già contribuito approvando gli Indirizzi strategici regionali
unitari per il negoziato. Nell’ambito del negoziato per l’Accordo di
Partenariato 2021-27, si procederà alla definizione della politica nazionale
sulle aree interne, a cui le Regioni dovranno contribuire, e della gestione dei
nuovi scenari programmatici ed economici che dovranno essere indirizzati all’ampliamento
delle esperienze attualmente in corso (in collaborazione con la Presidenza
della Giunta).
3. TUTELA, CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL
PATRIMONIO FORESTALE REGIONALE
Tutelare le foreste
e le aree naturali dell’Emilia-Romagna significa garantire il futuro della
biodiversità del nostro territorio, prevenirne e contrastarne il dissesto,
preservare l’esistenza di un prezioso alleato nella lotta all’inquinamento atmosferico.
Ma significa anche dare ulteriori occasioni di lavoro sostenibile alle
popolazioni della montagna, sia in ambito turistico, sia rilanciando le
attività produttive in ambito forestale per l’utilizzo della biomassa in chiave
energetica e non solo.
LE AZIONI
• La gestione sostenibile delle foreste. Approvato nella scorsa Legislatura, Il Piano
Forestale Regionale ha inteso scrivere un nuovo modello di gestione delle
foreste in grado di corrispondere a politiche multiobiettivo, nel segno della
gestione sostenibile e per la conservazione della biodiversità. Si tratta, ora,
di darvi piena attuazione, in sinergia con i territori e attraverso misure
dedicate del PSR, per una corretta gestione del bosco e per la valorizzazione
della filiera del legno finalizzata anche all’incremento delle opportunità
occupazionali (con il supporto degli assessorati all’Ambiente e
all’Agricoltura).
• Realizzazione di nuove aree forestali
in pianura.
Si opererà per
incentivare la realizzazione di nuove aree forestali in pianura, sviluppare i
sistemi agroforestali e riorganizzare la gestione dei beni forestali di
proprietà pubblica, e in particolare del demanio regionale, al fine di
costruire un volano per lo sviluppo di buone pratiche per favorire nuovi
modelli di gestione forestale sostenibile dei boschi, valorizzare le produzioni
forestali alternative a quelle per uso energetico, i prodotti non legnosi e la
riqualificazione del paesaggio (con il supporto
degli assessorati
all’Ambiente e all’Agricoltura).
• Attuazione della nuova strategia
nazionale sulle foreste.
Occorre recepire i
decreti attuativi del Dlgs n. 34/2018, rinnovando e adeguando gli strumenti
normativi e di pianificazione regionali di settore in coerenza con la Strategia
forestale nazionale, assumendo gli Indirizzi regionali anche ai fini delle
misure forestali del nuovo PSR, favorendo lo sviluppo socioeconomico delle aree
montane e le filiere produttive, potenziando i servizi ecosistemici nell’ambito
di un percorso per lo sviluppo sostenibile e della lotta e adattamento al
cambiamento climatico, intrapreso a livello mondiale e nazionale e coerente col
nuovo Patto per il Clima a cui la Regione intende dare attuazione nel corso
della legislatura.
• Rinnovo del Piano di previsione,
prevenzione e lotta agli incendi boschivi.
Il rinnovo del
Piano di previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi (per il periodo
2022-2026) dovrà avvenire in stretta collaborazione con i diversi soggetti
coinvolti nel sistema regionale antincendio boschivo (AIB): Agenzia Regionale Sicurezza
Territoriale e Protezione Civile, Vigili del fuoco, Carabinieri forestali,
ANCI, UNCEM, Volontariato, ARPAE, Enti di gestione delle Aree protette, nonché
in sinergia con tutti gli attori della filiera per una corretta gestione e per la
promozione di misure di prevenzione (con il supporto dell’ assessorato
all’Ambiente e alla Protezione civile).
4. PARCHI E AREE PROTETTE:
NUOVE GOVERNANCE E SINERGIE PER IL TERRITORIO E L’AMBIENTE
La nostra Regione è
ricca di emergenze ambientali di grande interesse. Un patrimonio fatto di due
parchi nazionali, quattordici parchi regionali, un parco interregionale e
ottantotto fra zone SIC e ZPS. L’azione di mandato verterà su due obiettivi
principali: valorizzare ed espandere questo patrimonio e ridefinirne la
governance.
LE AZIONI
• Riordino della governance territoriale
e nuova legge sugli Enti Parco.
Le modifiche
apportate alla governance istituzionale ed alla allocazione delle funzioni
dalla LR 13/2015, nonché le previsioni contenute nella nuova legge urbanistica
(LR 24/2017), impongono una ridefinizione del ruolo degli Enti Parco in chiave
di valorizzazione degli stessi, come elemento di pregio del territorio e
riferimento per la salvaguardia e valorizzazione delle biodiversità e delle
aree protette, e di semplificazione delle procedure. La nuova legge regionale
intende ridisegnare la governance di tali Enti, il loro ruolo e le relazioni
nel tessuto territoriale, definendo una più complessiva azione di sistema che
si integri con altri ambiti di valorizzazione.
• Valorizzazione della Rete natura 2000 e
realizzazione del primo SIC marino regionale.
Il recepimento
delle nuove direttive comunitarie ed il rafforzamento della rete, la
ridefinizione delle competenze nell’ambito della nuova governance regionale di
cui alla LR 15/13, nonché la realizzazione ex novo del primo SIC marino della Regione,
sono le linee di sviluppo dei siti della Rete natura 2000, che ad oggi vanta
centocinquantotto siti.
Obiettivi di questa
azione: la conservazione della biodiversità e la promozione e valorizzazione
turistica delle aree di elevato pregio naturalistico (con il supporto
dell’assessorato al Turismo).
• Investire sulle eccellenze ambientali.
La nostra regione è
ricca di emergenze ambientali di grande interesse: si tratti delle aree MaB
“Delta del Po”, “Appennino Tosco Emiliano” e “Po grande”, dei diciassette
Parchi che insistono sul nostro territorio, delle trentadue Riserve o delle
altre Aree Protette. Tutela dell’ambiente e della biodiversità e valorizzazione
turistica sono aspetti complementari del medesimo disegno di sviluppo
sostenibile,
come nel caso
dell’Alta Via dei Parchi o delle Ciclovie dei Parchi: progetti che saranno
rafforzati, integrati e valorizzati, così come sarà rivista la LR 13/2014 al
fine di una migliore promozione e fruibilità della Rete escursionistica
regionale. L’assessorato intende, inoltre, supportare le candidature di altre
emergenze regionali al Programma Unesco Riserve della Biosfera: in particolare
quella del Parco della Vena dei Gessi a Patrimonio mondiale Unesco ed il
riconoscimento del Parco del Delta del Po ad area di interesse nazionale (con
il supporto degli assessorati all’Ambiente e al Turismo).
5. STOP AL CONSUMO DI SUOLO E RIGENERAZIONE URBANA
Gli obiettivi di
contenimento nel consumo di suolo e di rigenerazione e recupero dell’esistente
hanno trovato, nella scorsa legislatura, la loro concretizzazione normativa
nella LR 24/17. Una direzione di tutela ambientale che ora va pienamente
attuata e governata col concorso attivo degli Enti locali, in linea con gli
obiettivi posti dall’UE e con l’adesione ad Agenda 2030. In questo contesto
dovranno trovare risposta anche le esigenze di rilancio di un settore edilizio
che necessita di uniformità e snellezza amministrativa e di un’azione di
supporto necessariamente legata a obiettivi di qualità e sostenibilità, alla
sicurezza e all’idonea formazione degli operatori, alla correttezza degli
adempimenti.
LE AZIONI
• Semplificazione a
servizio della ripresa economica.
Se la
semplificazione amministrativa è una direzione consolidata della Regione
Emilia-Romagna, manifestatasi non da ultimo con il dettato della LR 24/17, le
risposte in termine di efficientamento e semplificazione necessarie a far
fronte all’impatto che il COVID-19 ha avuto sulle attività imprenditoriali, ne
fanno un pilastro fondamentale della ripresa economica. Gli interventi in
ambito edilizio ed urbanistico saranno dunque parte essenziale del Patto per la
Semplificazione che la Regione intende XI legislatura. Programma di mandato
della Giunta realizzare, nel pieno rispetto della salute dei lavoratori, della
tutela ambientale e della liceità e trasparenza che devono contraddistinguere
ogni procedimento.
• Attuazione della LR 24/2017 e sua
verifica.
La nuova legge
urbanistica regionale ha introdotto due principi fondamentali: consumo di suolo
a saldo zero e riuso e rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. A tre anni
dalla sua approvazione, serve una verifica e un ulteriore passo avanti per una
piena attuazione della legge, la tutela dell’ambiente e la qualità delle città,
delle periferie e dei borghi. Si prevede quindi una fase di ricognizione intermedia
per la creazione di nuove opportunità nel governo delle politiche territoriali
e la valorizzazione di sinergie pubblico-privato, specialmente di quelle a
sostegno dei programmi di rigenerazione urbana, incoerenza con il nuovo Patto
per il Lavoro e per il Clima che andremo a sottoscrivere.
• Nuova legge per la rigenerazione
urbana.
La richiesta di
maggiore autonomia che abbiamo avanzato al governo nazionale è funzionale non
solo ad avere norme più flessibili nel recupero edilizio, ma punta a costituire
un Fondo unico regionale, con risorse certe e programmabili, per interventi di
riqualificazione che migliorino la qualità degli spazi pubblici e privati, le
dotazioni ambientali e l’efficientamento energetico, le aree verdi e i servizi,
il decoro e la sicurezza di centri e periferie. In quest’ottica si inserisce la
previsione di una legge regionale per favorire gli interventi di rigenerazione
urbana e l’insediamento e sviluppo delle attività economiche, per introdurre
quelle innovazioni, semplificazioni, accelerazioni ancora necessarie nel campo
del governo del territorio. Questa azione si inserisce nei contenuto del nuovo
Patto per il Lavoro e per il Clima (con il supporto degli assessorati
all’Ambiente, alla Casa e alla Sicurezza).
• Nuovo Piano Territoriale Paesistico
Regionale ed avvio della formazione del nuovo Piano Territoriale Regionale.
Nell’ambito
dell’attuazione della LR 24/17, si procederà all’approvazione dell’adeguamento
al Codice dei Beni Culturali ed Ambientali del Piano Territoriale Paesaggistico
Regionale (PTPR) vigente, rinnovando l’Intesa con il Mibact per la conclusione
del lavoro comune. Successivamente a tale adempimento, sarà avviata entro la legislatura
la formazione del nuovo Piano Territoriale Regionale (PTR) in coerenza con il
nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima (con il supporto degli assessorati
alla Cultura, all’Ambiente, alla Mobilità e alle Infrastrutture).
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