giovedì 11 giugno 2020

Nel programma di mandato del Presidente Bonaccini, le linee programmatiche per la montagna emiliano-romagnola con importanti novità


Assessorato Montagna, Aree interne, Programmazione territoriale, Pari opportunità
Assessore Barbara Lori

1. APPENNINO PIÙ VICINO. VALORIZZARE LE IDENTITÀ E LE POTENZIALITÀ DELLA MONTAGNA
La montagna regionale è una risorsa per l’intera comunità, in termini ambientali, sociali ed economici. Il rafforzamento di questa parte di regione, che rappresenta ben il 40% dell’intero territorio, risulta centrale anche per il nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030. Al fine della valorizzazione di questo patrimonio e di contrastarne lo spopolamento, implementando la rete dei servizi e le occasioni di lavoro, occorre un’azione plurisettoriale integrata e coordinata che sappia superare le criticità e valorizzare le eccellenze.
La sinergia e il dialogo costante coi territori dovranno essere la cifra di un’azione prioritaria dell’intero sistema regionale e le azioni funzionali alla realizzazione di questo obiettivo saranno realizzate in collaborazione con i diversi assessorati di volta in volta competenti.

LE AZIONI
• Nuova legge per la montagna.
L’approvazione di una nuova legge regionale per la montagna sarà la cornice di riferimento per un’azione di sostegno e promozione complessiva del territorio montano, all’interno di una visione integrata e sinergica delle diverse tematiche. Sarà questa la sede per ridefinire la governance territoriale, accogliendo le innovazioni portate dalla LR 13/2015 e le previsioni della LR 24/17. Inoltre, nella nostra proposta di Autonomia regionale, abbiamo avanzato anche un progetto di riordino della governance territoriale, per riconoscere e sostenere la specificità anzitutto di questo territorio.

• Realizzazione di uno “sportello sviluppo”.
La realizzazione di uno “sportello sviluppo” in ambito tecnico-amministrativo si propone di fornire supporto a Unioni - che andranno ulteriormente rafforzate - e Comuni nella definizione delle strategie di sviluppo e per l’ottimizzazione e lo snellimento di attività tecnico amministrative fondamentali.

• Completamento e rafforzamento di un sistema di governance territoriale.
Si intende procedere col completamento ed il rafforzamento di un sistema di governance che dia sempre più centralità alle Unioni di comuni, all’organizzazione sovra-locale delle funzioni fondamentali ed al rafforzamento delle relazioni fra istituzioni quale risposta alla scala di area vasta dei problemi legati all’eccessiva frammentarietà delle azioni (in collaborazione con l’assessorato al Riordino e coordinamento Autonomie locali).

• Completamento delle infrastrutture di comunicazione su tutto il territorio montano.
L’isolamento imposto dal COVID-19 ha reso evidente la necessità di garantire la copertura infrastrutturale dell’Appennino. Da subito accelereremo l’infrastrutturazione per l’accesso in tutto il territorio montano alla telefonia mobile e alla connessione con la fibra ottica di tutti gli edifici scolastici e dei municipi, ma anche degli insediamenti produttivi.
Parallelamente verrà incentivata la connettività e l’acquisto delle necessarie tecnologie informatiche per famiglie e imprese attraverso l’erogazione di voucher. Si intende, inoltre, provvedere alla promozione di azioni per la risoluzione delle problematiche di ricezione del segnale televisivo (in collaborazione con assessorato all’Agenda digitale).

• Ampliamento dell’offerta di servizi alla popolazione.
Investiremo per ampliare l’offerta di servizi essenziali ai cittadini e alle famiglie – dai nidi all’assistenza per le persone non autosufficienti – anche attraverso l’utilizzo delle risorse PSR dedicate al finanziamento delle strutture socio-assistenziali, che dovranno assumere sempre più le caratteristiche di presidi di prossimità, così da rendere più agevole la vita delle comunità dell’Appennino.
Riapriremo i punti nascita per garantire un’assistenza alla nascita di qualità e in sicurezza, predisponendo un protocollo operativo sperimentale da condividere con il Ministero della Salute. Cosi come riattiveremo l’assistenza al percorso nascita sospesa nel corso dell’emergenza COVID-19. Supporteremo il rafforzamento della rete delle Case della Salute per massimizzare la presenza dei servizi sanitari di base nelle zone più disagiate.
Contrasteremo lo spopolamento attraendo giovani coppie che ridiano vita ai nostri paesi montani.
Si intende, inoltre, favorire l’uso del TPL attraverso soluzioni che consentano ai residenti nelle aree montane – a partire da studenti e lavoratori – di raggiungere le proprie sedi in condizioni di equità con i cittadini degli altri territori, anche attraverso il sostegno economico all’acquisto degli abbonamenti. Il rafforzamento della digitalizzazione dei territori montani consentirà di arricchire l’offerta formativa e di realizzare modalità organizzative che consentano una riduzione della mobilità degli studenti (in collaborazione con gli assessorati al Welfare, Sanità, Agricoltura, Mobilità e Trasporti, Scuola).

• Sostegno all’acquisto/ristrutturazione della prima casa.
Al fine di favorire il ripopolamento dei comuni montani, a partire dalle aree più fragili, dal 2020 e con cadenza periodica renderemo operativo un bando a favore di nuovi nuclei familiari che vivono in montagna o che decidono di iniziare a farlo, concedendo contributi a fondo perduto destinati all’acquisto o alla ristrutturazione della prima casa. L’attenzione prioritaria sarà rivolta alle giovani coppie (con il supporto dell’assessorato alle Politiche abitative).

• Recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, edilizio e ambientale.
Proseguirà e si implementerà l’azione a favore del recupero e della valorizzazione del patrimonio culturale, edilizio e ambientale dell’Appennino, anche avvalendosi delle risorse PSR destinate al recupero dei fabbricati pubblici per fini culturali e sociali: per riqualificare il tessuto urbanistico dei centri storici, per promuovere in chiave turistica la bellezza delle eccellenze architettoniche e ambientali, per consentire di godere della bellezza di Parchi ed Aree Protette fruendo di percorsi e itinerari naturalistici, culturali, enogastronomici. Un recupero che potrà essere attento anche alle esigenze dei nuovi modelli organizzativi del lavoro, progettando e dedicando spazi comuni allo smart working che consentano di vivere più agevolmente la distanza dalle città (con il supporto degli assessorati al Turismo, Agricoltura e Cultura).


• Sostegno al lavoro e all’impresa in Appennino.  
A partire dal triennio 2019-2021 le piccole e medie imprese beneficeranno dell’azzeramento o del dimezzamento dell’Irap. Per favorire la permanenza e l’attrattività delle imprese di montagna, verranno previste specifiche misure di sostegno per la realizzazione di nuovi investimenti produttivi, per l’innovazione in ambito tecnologico e sociale e per il riutilizzo del patrimonio produttivo dismesso. Continueremo a sostenere il commercio nei piccoli centri e la funzione economica e sociale degli esercizi polifunzionali, anche supportandone l’innovazione. Proseguirà il sostegno alle attività agricole, legato soprattutto al ricambio generazionale, all’innovazione, alla promozione identitaria delle eccellenze del territorio ed alla multifunzionalità dell’azienda agricola, con particolare riguardo agli aspetti dell’accoglienza turistica. In quest’ambito, si intendono incentivare e supportare i biodistretti attraverso l’emanazione di una legge regionale. Il turismo, sostenibile e di qualità, dovrà diventare settore sempre più centrale nell’economia dei nostri Appennini, attraverso un’offerta differenziata e destagionalizzata e con un forte investimento sulla promo-commercializzazione del territorio. L’attrattività imprenditoriale della montagna regionale troverà un
punto di vista primario nell’approccio Leader PSR, che attraverso i Gruppi di azione locale (GAL) supporti il protagonismo delle comunità locali nello sviluppo del territorio. L’intero territorio della montagna emiliano-romagnola necessita insomma di misure straordinarie e strutturali in grado di contrastare l’oggettiva disparità di condizioni. Condizioni che, ad esempio, identificano alcune aree “a fallimento di mercato”. Lavoreremo affinché il Governo renda la montagna area a fiscalità di vantaggio, come previsto dalla nostra proposta di autonomia regionale (in collaborazione con gli assessorati allo Sviluppo economico, all’Agricoltura e al Turismo).

• Sicurezza del territorio
La scelta di destinare risorse straordinarie dedicate alla manutenzione stradale e alla sicurezza del territorio (prevenzione del dissesto idrogeologico, manutenzione dei corsi d’acqua, accrescimento del patrimonio arboricolo) sarà resa stabile nel tempo. Anche in funzione dell’uscita dall’emergenza
COVID-19, la Regione rafforzerà il sostegno agli investimenti dei Comuni per opere pubbliche immediatamente cantierabili. Costante sarà lo sforzo per il mantenimento delle condizioni ottimali della viabilità montana, sia quella di collegamento con i centri urbani di pianura, sia quella vicinale – con fondi PSR – a sostegno dell’attività delle aziende agricole e forestali (in collaborazione con gli assessorati all’Ambiente, Infrastrutture e Agricoltura).

2. INVESTIRE SULLE POTENZIALITÀ DELLE AREE INTERNE
L’azione regionale sarà finalizzata, nell’arco della legislatura, a ridurre gli squilibri regionali tra aree montane/interne e aree urbane, promuovendo a questo scopo investimenti e azioni di sistema che consentano di rimuovere gli ostacoli strutturali alla crescita di tali territori marginali. A tal fine, la Strategia per le aree interne agisce in sinergia con le altre politiche territoriali regionali, a partire da quelle di sviluppo rurale e di sviluppo per la montagna.

LE AZIONI
• Prosecuzione delle sperimentazioni delle aree interne, con particolare attenzione alla valorizzazione dei percorsi di confronto partenariale. Occorre dare continuità alle sperimentazioni delle aree interne non solo nel quadro della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), ma anche attivando una molteplicità di strumenti di programmazione per interventi di area vasta, facendo tesoro delle esperienze positive maturate in regione.
In questa direzione sarà essenziale valorizzare le eccellenze ed il potenziale delle Aree attraverso percorsi di confronto partenariale.

• Definizione della nuova programmazione e gestione 2021-27 dei Fondi Europei.
La legislatura si caratterizzerà per l’avvio del nuovo settennio dei Fondi Europei 2021-27, a cui la Regione ha già contribuito approvando gli Indirizzi strategici regionali unitari per il negoziato. Nell’ambito del negoziato per l’Accordo di Partenariato 2021-27, si procederà alla definizione della politica nazionale sulle aree interne, a cui le Regioni dovranno contribuire, e della gestione dei nuovi scenari programmatici ed economici che dovranno essere indirizzati all’ampliamento delle esperienze attualmente in corso (in collaborazione con la Presidenza della Giunta).

3. TUTELA, CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO FORESTALE REGIONALE
Tutelare le foreste e le aree naturali dell’Emilia-Romagna significa garantire il futuro della biodiversità del nostro territorio, prevenirne e contrastarne il dissesto, preservare l’esistenza di un prezioso alleato nella lotta all’inquinamento atmosferico. Ma significa anche dare ulteriori occasioni di lavoro sostenibile alle popolazioni della montagna, sia in ambito turistico, sia rilanciando le attività produttive in ambito forestale per l’utilizzo della biomassa in chiave energetica e non solo.

LE AZIONI
• La gestione sostenibile delle foreste. Approvato nella scorsa Legislatura, Il Piano Forestale Regionale ha inteso scrivere un nuovo modello di gestione delle foreste in grado di corrispondere a politiche multiobiettivo, nel segno della gestione sostenibile e per la conservazione della biodiversità. Si tratta, ora, di darvi piena attuazione, in sinergia con i territori e attraverso misure dedicate del PSR, per una corretta gestione del bosco e per la valorizzazione della filiera del legno finalizzata anche all’incremento delle opportunità occupazionali (con il supporto degli assessorati all’Ambiente e all’Agricoltura).

• Realizzazione di nuove aree forestali in pianura.
Si opererà per incentivare la realizzazione di nuove aree forestali in pianura, sviluppare i sistemi agroforestali e riorganizzare la gestione dei beni forestali di proprietà pubblica, e in particolare del demanio regionale, al fine di costruire un volano per lo sviluppo di buone pratiche per favorire nuovi modelli di gestione forestale sostenibile dei boschi, valorizzare le produzioni forestali alternative a quelle per uso energetico, i prodotti non legnosi e la riqualificazione del paesaggio (con il supporto
degli assessorati all’Ambiente e all’Agricoltura).

• Attuazione della nuova strategia nazionale sulle foreste.
Occorre recepire i decreti attuativi del Dlgs n. 34/2018, rinnovando e adeguando gli strumenti normativi e di pianificazione regionali di settore in coerenza con la Strategia forestale nazionale, assumendo gli Indirizzi regionali anche ai fini delle misure forestali del nuovo PSR, favorendo lo sviluppo socioeconomico delle aree montane e le filiere produttive, potenziando i servizi ecosistemici nell’ambito di un percorso per lo sviluppo sostenibile e della lotta e adattamento al cambiamento climatico, intrapreso a livello mondiale e nazionale e coerente col nuovo Patto per il Clima a cui la Regione intende dare attuazione nel corso della legislatura.

• Rinnovo del Piano di previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi.
Il rinnovo del Piano di previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi (per il periodo 2022-2026) dovrà avvenire in stretta collaborazione con i diversi soggetti coinvolti nel sistema regionale antincendio boschivo (AIB): Agenzia Regionale Sicurezza Territoriale e Protezione Civile, Vigili del fuoco, Carabinieri forestali, ANCI, UNCEM, Volontariato, ARPAE, Enti di gestione delle Aree protette, nonché in sinergia con tutti gli attori della filiera per una corretta gestione e per la promozione di misure di prevenzione (con il supporto dell’ assessorato all’Ambiente e alla Protezione civile).

4. PARCHI E AREE PROTETTE:
NUOVE GOVERNANCE E SINERGIE PER IL TERRITORIO E L’AMBIENTE
La nostra Regione è ricca di emergenze ambientali di grande interesse. Un patrimonio fatto di due parchi nazionali, quattordici parchi regionali, un parco interregionale e ottantotto fra zone SIC e ZPS. L’azione di mandato verterà su due obiettivi principali: valorizzare ed espandere questo patrimonio e ridefinirne la governance.

LE AZIONI
• Riordino della governance territoriale e nuova legge sugli Enti Parco.
Le modifiche apportate alla governance istituzionale ed alla allocazione delle funzioni dalla LR 13/2015, nonché le previsioni contenute nella nuova legge urbanistica (LR 24/2017), impongono una ridefinizione del ruolo degli Enti Parco in chiave di valorizzazione degli stessi, come elemento di pregio del territorio e riferimento per la salvaguardia e valorizzazione delle biodiversità e delle aree protette, e di semplificazione delle procedure. La nuova legge regionale intende ridisegnare la governance di tali Enti, il loro ruolo e le relazioni nel tessuto territoriale, definendo una più complessiva azione di sistema che si integri con altri ambiti di valorizzazione.
• Valorizzazione della Rete natura 2000 e realizzazione del primo SIC marino regionale.
Il recepimento delle nuove direttive comunitarie ed il rafforzamento della rete, la ridefinizione delle competenze nell’ambito della nuova governance regionale di cui alla LR 15/13, nonché la realizzazione ex novo del primo SIC marino della Regione, sono le linee di sviluppo dei siti della Rete natura 2000, che ad oggi vanta centocinquantotto siti.
Obiettivi di questa azione: la conservazione della biodiversità e la promozione e valorizzazione turistica delle aree di elevato pregio naturalistico (con il supporto dell’assessorato al Turismo).

• Investire sulle eccellenze ambientali.
La nostra regione è ricca di emergenze ambientali di grande interesse: si tratti delle aree MaB “Delta del Po”, “Appennino Tosco Emiliano” e “Po grande”, dei diciassette Parchi che insistono sul nostro territorio, delle trentadue Riserve o delle altre Aree Protette. Tutela dell’ambiente e della biodiversità e valorizzazione turistica sono aspetti complementari del medesimo disegno di sviluppo sostenibile,
come nel caso dell’Alta Via dei Parchi o delle Ciclovie dei Parchi: progetti che saranno rafforzati, integrati e valorizzati, così come sarà rivista la LR 13/2014 al fine di una migliore promozione e fruibilità della Rete escursionistica regionale. L’assessorato intende, inoltre, supportare le candidature di altre emergenze regionali al Programma Unesco Riserve della Biosfera: in particolare quella del Parco della Vena dei Gessi a Patrimonio mondiale Unesco ed il riconoscimento del Parco del Delta del Po ad area di interesse nazionale (con il supporto degli assessorati all’Ambiente e al Turismo).

5. STOP AL CONSUMO DI SUOLO E RIGENERAZIONE URBANA
Gli obiettivi di contenimento nel consumo di suolo e di rigenerazione e recupero dell’esistente hanno trovato, nella scorsa legislatura, la loro concretizzazione normativa nella LR 24/17. Una direzione di tutela ambientale che ora va pienamente attuata e governata col concorso attivo degli Enti locali, in linea con gli obiettivi posti dall’UE e con l’adesione ad Agenda 2030. In questo contesto dovranno trovare risposta anche le esigenze di rilancio di un settore edilizio che necessita di uniformità e snellezza amministrativa e di un’azione di supporto necessariamente legata a obiettivi di qualità e sostenibilità, alla sicurezza e all’idonea formazione degli operatori, alla correttezza degli adempimenti.

LE AZIONI
• Semplificazione a servizio della ripresa economica.
Se la semplificazione amministrativa è una direzione consolidata della Regione Emilia-Romagna, manifestatasi non da ultimo con il dettato della LR 24/17, le risposte in termine di efficientamento e semplificazione necessarie a far fronte all’impatto che il COVID-19 ha avuto sulle attività imprenditoriali, ne fanno un pilastro fondamentale della ripresa economica. Gli interventi in ambito edilizio ed urbanistico saranno dunque parte essenziale del Patto per la Semplificazione che la Regione intende XI legislatura. Programma di mandato della Giunta realizzare, nel pieno rispetto della salute dei lavoratori, della tutela ambientale e della liceità e trasparenza che devono contraddistinguere ogni procedimento.

• Attuazione della LR 24/2017 e sua verifica.
La nuova legge urbanistica regionale ha introdotto due principi fondamentali: consumo di suolo a saldo zero e riuso e rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. A tre anni dalla sua approvazione, serve una verifica e un ulteriore passo avanti per una piena attuazione della legge, la tutela dell’ambiente e la qualità delle città, delle periferie e dei borghi. Si prevede quindi una fase di ricognizione intermedia per la creazione di nuove opportunità nel governo delle politiche territoriali e la valorizzazione di sinergie pubblico-privato, specialmente di quelle a sostegno dei programmi di rigenerazione urbana, incoerenza con il nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima che andremo a sottoscrivere.

• Nuova legge per la rigenerazione urbana.
La richiesta di maggiore autonomia che abbiamo avanzato al governo nazionale è funzionale non solo ad avere norme più flessibili nel recupero edilizio, ma punta a costituire un Fondo unico regionale, con risorse certe e programmabili, per interventi di riqualificazione che migliorino la qualità degli spazi pubblici e privati, le dotazioni ambientali e l’efficientamento energetico, le aree verdi e i servizi, il decoro e la sicurezza di centri e periferie. In quest’ottica si inserisce la previsione di una legge regionale per favorire gli interventi di rigenerazione urbana e l’insediamento e sviluppo delle attività economiche, per introdurre quelle innovazioni, semplificazioni, accelerazioni ancora necessarie nel campo del governo del territorio. Questa azione si inserisce nei contenuto del nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima (con il supporto degli assessorati all’Ambiente, alla Casa e alla Sicurezza).

• Nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale ed avvio della formazione del nuovo Piano Territoriale Regionale.
Nell’ambito dell’attuazione della LR 24/17, si procederà all’approvazione dell’adeguamento al Codice dei Beni Culturali ed Ambientali del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) vigente, rinnovando l’Intesa con il Mibact per la conclusione del lavoro comune. Successivamente a tale adempimento, sarà avviata entro la legislatura la formazione del nuovo Piano Territoriale Regionale (PTR) in coerenza con il nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima (con il supporto degli assessorati alla Cultura, all’Ambiente, alla Mobilità e alle Infrastrutture).

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