l Coordinatore del Gruppo, Fulvio Vanetti – consigliere comunale con delega
ai servizi ambientali, protezione civile e cittadinanza attiva – ne illustra la
struttura, le finalità e il funzionamento
Un po’ più di 20 anni conobbi
la mia attuale moglie e poco dopo diventai casolano di adozione. A quel tempo
non avrei mai pensato che, più avanti nel tempo, sarei diventato casolano a
tutti gli effetti e che sarei anche diventato consigliere comunale.
In quei primi momenti, io lombardo abituato al
caos quotidiano della mia regione, alle code infinite presso ogni sportello e
ufficio pubblico, alle casse degli ipermercati e a quelle sulla strada per
recarmi e tornare dal lavoro, fui colpito molto positivamente dalla
tranquillità e dalla pace che si viveva a Casola Valsenio.
Fui anche colpito dalla cura e dalla pulizia
dei suoi giardini e spazi verdi pubblici. Purtroppo, col passare degli anni,
anche a Casola le cose sono un po’ cambiate. Non certo la tranquillità, ma
piuttosto mi sembra cambiato il rispetto, da parte di qualcuno, degli spazi di
tutti. Cartacce, bottiglie e lattine vuote abbandonate un po’ dovunque. Dai
lati delle strade a sotto le panchine di parchi e giardini comunali. Così, ancor
prima di far parte della compagine che amministra il nostro comune, decisi che
si doveva fare qualcosa, perché provavo un vero dispiacere nel constatare una
specie di abbandono e di rassegnazione allo sporco e all’inciviltà e ignoranza
di pochi. Cominciai a pulire e a tenere pulito il parco Cavina, a volte
invitando i bambini che giocavano al parco giochi e i loro genitori, a
rispettare il luogo e ad utilizzare i cestini, che certo non mancano in tutto
il paese. In quel momento, in paese c’erano alcuni punti “caldi”, dove qualcuno
sembrava divertirsi a lasciare i propri rifiuti, quasi come fanno gli animali
che lasciano i loro escrementi in vista per rivendicare il proprio territorio.
Uno era il portico della biblioteca e un altro il parco Nembrini in viale Neri.
Tenni pulito e poi li aspettai al varco e andò un po’ meglio.
Questa attività individuale e non organizzata,
è stata sicuramente lo stimolo che mi ha aiutato a realizzare in concreto
quello che l’Unione dei Comuni della Romagna faentina, aveva già previsto sulla
carta. Ovvero il progetto di
“Cittadinanza Attiva”. Si tratta in realtà di un progetto nazionale, che
prevede il coinvolgimento volontario dei cittadini in attività a sostegno del
proprio Comune e
del proprio
territorio, secondo quanto sancito anche dagli Art. 114, 117 e 118 della
Costituzione della Repubblica e che l’Unione ha accolto dando vita ad un
regolamento proprio.
A causa di una serie di punti importanti
relativi alle garanzie di sicurezza dei volontari, alla loro copertura
assicurativa ed altro, ci abbiamo messo un po’ a partire, ma adesso dallo
scorso 8 luglio siamo in ben 23 volontari che si stanno occupando di tenere in
ordine il nostro bel paese.
In neanche 2 mesi sono state totalizzate decine
e decine di ore totali di lavoro, che sono state spalmate su molteplici
interventi. Così tanti che diventa difficile elencarli tutti.
Siamo andati dallo sfalcio dell’erba in
diversi punti del paese, alla verniciatura delle panche in legno di tutto il
centro, alla posa dei pali delle bandiere a monte Cece, alla sistemazione del
pilastrino votivo al nuovo ponte dei Mulini e tante altre. Un impegno notevole
e anche l’occasione per stabilire nuove amicizie tra persone che prima si
conoscevano solo per nome o di vista. Una cosa bella insomma. E io sono
veramente orgoglioso di tutti i volontari e della loro voglia di fare e del
loro attaccamento e amore per le cose che, alla fine, sono di tutti e che tutti
dovrebbero saper rispettare. E spero che tanti altri, giovani compresi,
vogliano aggregarsi al nostro gruppo di cittadini attivi.