Il Gruppo consiliare Centro-Sinistra Uniti per Casola, ha aderito all’invito della Presidenza di ALI (Autonomie Locali Italiane) di portare in approvazione nei Consigli Comunali due ordini del giorno: con il primo si chiede che il Governo italiano conferisca la cittadinanza Italiana per meriti speciali a Patrick Zaky, in riferimento del 2^ comma dell’articolo 9 della legge sulla cittadinanza Italiana.
Con
il secondo si chiede al Governo e al Parlamento di destinare alla gestione
diretta dei Comuni l’acconto del 10 per cento anticipato dall‘Europa delle
risorse del Next Generation EU per la realizzazione di progetti strategici
territoriali coerenti con la strategia nazionale e di semplificare i procedimenti
per velocizzare l’impiego dei fondi.
I due Ordini del Giorno, che riportiamo di seguito, saranno messi in discussione nel Consiglio comunale del 30 marzo:
ORDINE DEL GIORNO
cittadinanza italiana onoraria a Patrick
Zaki
Premesso che
Patrick George Zaki è un ragazzo di 27 anni di origine egiziana che ha deciso di
investire parte della sua formazione accademica in Italia, presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Un ragazzo che incarna
appieno lo spirito più positivo dei nostri tempi, affamato di conoscenza,
aperto al mondo ed alla sua diversità, di cui purtroppo ci ritroviamo
oggi a parlare, non per l’esempio che può donarci, ma per la triste
vicenda che lo ha colpito il 7 febbraio 2020.
Ricercatore presso la ONG egiziana Egyptian Initiative for
Personal Rights, nell’agosto 2019 si trasferisce in Italia per
partecipare al GEMMA, un corso di Laurea Magistrale presso l’Università di Bologna, inserito nel programma Erasmus Mundus,
con un curriculum dedicato agli Studi di Genere e delle donne. La
mattina del 7 febbraio 2020, rientrando nel suo paese, per una visita ai suoi
familiari presso la sua città natale, Mansoura, all’aeroporto del Cairo, agenti dell’Agenzia di Sicurezza
Nazionale (NSI) egiziana lo hanno preso in custodia, facendolo sparire per le
successive 24 ore. Come riferito dai suoi legali, in questo lasso di tempo
Patrick è stato picchiato, sottoposto ad elettroshock, minacciato ed
interrogato circa il suo lavoro ed il suo attivismo tra diritti umani e civili.
Inconsapevole del mandato di arresto che pendeva sulla sua
testa da settembre 2019, Patrick compare l’otto febbraio di
fronte ad un pubblico ministero insieme ad una lista di accuse, tra cui la
pubblicazione di voci e notizie false volte a disturbare la pace e fomentare il
caos, l’incitamento alla protesta, la richiesta del rovesciamento
dello Stato, nonché la gestione di un account social
attraverso il quale avrebbe istigato all’utilizzo della
violenza e di atti terroristici con il fine di minare l’ordine precostituito
e la sicurezza pubblica. La carcerazione continua ad essere prolungata, per un
approfondimento delle indagini mai avvenuto, in una situazione sempre più
complessa a causa della pandemia da SARS-Cov-2, con seri rischi legati alle
condizioni di salute di Patrick, asmatico, ed alle condizioni del carcere di
Tora in cui oggi si trova. Nessuna certezza per il futuro, nessun rinvio a
giudizio, solo ulteriori prolungamenti della custodia cautelare. L’ultima proroga risale al 7 dicembre.
Evidenziato che
La vicenda di Patrick ricorda purtroppo da vicino la storia
di Giulio Regeni. Il dottorando italiano presso l’Università di
Cambridge, in Egitto per svolgere una ricerca sui sindacati indipendenti
egiziani scomparve il 25 gennaio 2016 fino al tre febbraio quando
il corpo nudo e mutilato, fu ritrovato in un fosso, lungo la strada del deserto
Cairo-Alessandria, alla periferia del Cairo. Contusioni, lividi, fratture,
coltellate, tagli, incisioni e bruciature, tutti segni indicanti una fine
atroce tra dolorose torture, sono state le ultime cose conosciute da Giulio,
mentre familiari, associazioni come Amnesty International, membri del mondo
accademico, intellettuale politico, un Paese intero, attendono di conoscere
ancora la verità, dopo cinque anni dalla sua morte, senza concreti aiuti dalle
autorità egiziane, la cui promessa di piena collaborazione è stata smentita nel
tempo da controverse mancate autorizzazioni, limitazioni nel fornire dati e
informazioni, apparenti colpevoli indicati come tali solo dopo la loro
uccisione, rivelatisi infine non coinvolti nel decesso dell’italiano.
Visto che
Non possiamo permetterci un nuovo caso Regeni, accanto alla
continua ricerca della verità per quest’ultimo, dobbiamo
impegnarci affinché la violazione dei diritti umani nei confronti di Patrick
Zaki non sfoci in una nuova tragedia. In questo senso vanno le continue
pressioni da parte della comunità italiana e internazionale, del mondo
associativo, accademico e politico, con le numerose iniziative che mantengono
viva la richiesta di un trattamento umano nel rispetto del diritto giuridico e
dei diritti umani, spesso ignorati dalle autorità egiziane. Ultima, non certo
per importanza, l’iniziativa dell’associazione
InOltre-Alternativa Progressista, che sul finire della prima proroga della
custodia cautelare ha inviato al carcere di Tosa, in cui Patrick è ancora oggi
detenuto,199 lettere, simbolicamente una per ogni giorno di detenzione,
tradotte in sedici lingue e accompagnate dall’opera “Ritratto di parole per Patrick Zaki”, realizzata
dall’artista romana di calligraphy art
Francesca Grosso, su commissione dell’associazione promotrice della campagna.
Tale iniziativa, condivisa da realtà associative, accademiche, politiche ed istituzionali di tutta Italia, è
poi sfociata in una campagna nazionale che continua tuttora e che ha visto collaborare l’associazione con
numerosi consigli comunali e regionali :l’Assemblea Legislativa
dell’Emilia-Romagna, della Regione Campania, i
Comuni di Palermo, Bologna, Milano, Roma hanno tutti mostrato la loro
condivisione esponendo l’opera dell’artista sulle
facciate dei rispettivi palazzi. Contemporaneamente numerose città si sono
attivate per conferire la cittadinanza onoraria al ragazzo egiziano, come le
città di Bologna, Bari, Milano, Castel Maggiore ,ed oltre a queste ,anche altre
città si stanno impegnando in tal senso. Deve rimanere alta l’attenzione e la pressione da esercitare quotidianamente
affinché Patrick venga finalmente liberato, forti di un sentimento che condanna
la violenza e qualsiasi sopruso, qualsiasi mancato rispetto dei diritti base
dell’Uomo, condivisi storicamente dalla nostra
città.
Tutto ciò premesso e considerato il Consiglio comunale
CHIEDE
che il Governo italiano conferisca la cittadinanza Italiana
per meriti speciali a Patrick, in riferimento del 2^ comma dell’articolo 9 della legge sulla cittadinanza Italiana;
ESPRIME
solidarietà, sostegno e vicinanza alla famiglia
e alle Università di Bologna e Granada;
CHIEDE
al
Governo Italiano di impegnarsi a promuovere in tutte le sedi istituzionali
opportune – con particolare riferimento all’Unione Europea – affinché si attivino per il rilascio di Zaki.
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ORDINE DEL GIORNO
Destinare ai Comuni l’acconto del 10 per
cento delle risorse del Next Generation EU
Premesso che
Il compito storico a cui oggi sono
chiamati i governanti europei è quello di costruire un’Unione Europea per le
prossime generazioni. Diversamente che in passato durante l’epidemia da
Covid-19, è emersa la consapevolezza della fragilità comune e dell’urgenza di
una svolta. Questa presa di coscienza ha portato all’approvazione rapida di
strumenti, quali il Next Generation EU, volti ad affrontare la crisi e a porre
le fondamenta per la ripresa.. Le decisioni delle Istituzioni europee esprimono
una nuova concreta volontà politica: rafforzare i tratti unitari e la
solidarietà interna all’UE per rendere l’Europa finalmente protagonista sullo
scenario globale. La prospettiva di un Rinascimento europeo è una sfida
culturale, che impegna tutti i territori.
L’Italia si è fortemente impegnata per
la svolta europea. Il nostro Paese si riconosce pienamente in un cammino di
progressiva condivisione dei rischi per investimenti volti ad affrontare
priorità comuni, a recuperare capacità produttiva, a migliorare le
infrastrutture materiali e immateriali, ad affrontare la transizione energetica
e digitale. La sfida della crescita inclusiva riguarda tutta l’Europa, che deve
trovare un nuovo ruolo nella competizione tecnologica e nella riorganizzazione
delle catene del valore. Ma riguarda soprattutto l’Italia, dove le crisi precedenti
hanno acuito le già significative disuguaglianze di genere, generazionali e
territoriali, minando nel profondo le capacità di ripresa.
Per cogliere questa opportunità, in uno
sforzo collettivo e urgente, è necessaria una svolta italiana, nella
programmazione e nell’attuazione degli investimenti, che segni una discontinuità
decisiva per lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e l’innovazione, la
riduzione dei divari e delle diseguaglianze.
Le calamità naturali che hanno
ripetutamente colpito il Paese, dai terremoti a eventi indotti anche dai
cambiamenti climatici, come frane e alluvioni, hanno provocato enormi danni, aggravati
dal degrado delle infrastrutture e dall’abbandono di alcuni territori, in
particolare nelle aree interne del Paese. Vi è pertanto una pressante esigenza
di migliorare la resilienza delle infrastrutture, puntando sulla manutenzione
straordinaria, sull’ammodernamento tecnologico delle attività di monitoraggio e
degli strumenti di supporto, sulla prevenzione, la protezione civile e il
soccorso pubblico.
Per cogliere l’opportunità che si ha di
fronte il sistema Italia deve essere in grado di utilizzare utilmente e con
immediatezza le risorse che vengono messe a disposizione. Se si vogliono far
partire progetti, cantieri, il lavoro, è necessario compiere una grande riforma
di sburocratizzazione della Pubblica amministrazione, accanto a una riforma del
Codice degli Appalti, che potrebbe permettere di far partire l’attuazione degli
interventi con grande velocità, avvicinando l’Italia perlomeno ai tempi degli
altri Stati europei.
I Comuni sono il primo avamposto dello
Stato sul territorio e non solo hanno chiare le esigenze delle imprese locali,
dei territori e delle famiglie, ma hanno progetti già pronti, capaci di mettere
insieme anche più enti, fare rete, sono in grado di spendere al meglio per far
ripartire l’economia. L’Italia sono i suoi territori e le sue città, che devono
essere dunque centrali nel piano di rinascita del Paese; una centralità
riconosciuta a monte, non a valle, se si vuole realizzare grandi progetti di
riforme secondo il mandato europeo.
Cogliere e mettere a frutto la
centralità dei territori e delle città significa mettere a loro disposizione
delle risorse necessarie a affrontare e superare le debolezze strutturali e
infrastrutturali che non consentono di esprimere appieno tutte le loro
potenzialità
CHIEDE
al Governo e al Parlamento di destinare
alla gestione diretta dei Comuni il 10 per cento delle risorse del Next
Generation EU che sarà anticipato dall‘Europa da destinarsi a progetti
strategici territoriali da realizzarsi in coerenza con la strategia nazionale.
CHIEDE
al Governo e al Parlamento
l’approvazione di ulteriori semplificazioni delle procedure di progettazione, di
svolgimento delle gare nonché per l’acquisizione di adeguate risorse umane al
fine di velocizzare la realizzazione dei lavori da parte dei comuni.
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