mercoledì 24 aprile 2019

Grazie Nicola, per il tuo impegno per Casola e per i casolani

Il Sindaco Iseppi e i consiglieri del gruppo di maggioranza "Uniti per Casola". Da sx, Marina Bartoli, il capogruppo Riccardo Albonetti, Daniela Rossi, l'assessore Marco Unibosi, il sindaco Nicola Iseppi, l'assessore Maurizio Nati, Graziano Caroli, Stefania Malavolti.
L'intervento del Sindaco Nicola Iseppi - nella seduta consiliare del 23 aprile scorso - a conclusione del suo decennale impegno alla guida dell'Amministrazione comunale di Casola Valsenio

Quest’anno terminerà il mio mandato dopo dieci anni di attività e impegno per Casola Valsenio. Nonostante la legge per i piccoli comuni conceda anche l’eventualità di un terzo mandato, ho deciso da tempo di finire questa esperienza iniziata già nel 2004 con il ruolo di consigliere comunale e assessore. Penso sia giusto terminare qui perché dieci anni sono un periodo importante, per me e per gli stessi cittadini. È giusto cambiare le persone, dare nuovi stimoli e anche, forse, riprendersi un po’ di tempo per se stessi.
 
Il mio primo mandato da Sindaco è iniziato nel 2009: attraversando gli anni della più grave crisi economica dell’ultimo secolo, un blocco totale dell’attività edilizia, abbiamo subìto un’ondata migratoria che ha trovato impreparata l’Italia e l’Europa intera, anni di profonda trasformazione della pubblica amministrazione, il web e i social hanno mutato (in bene e in male) radicalmente il rapporto fra Istituzione, politica e cittadini, sono stati tempi in cui abbiamo visto morire anzitempo le province per poi risorgere oramai come zombie, svuotate di tutto, in questi anni ci è crollato un campo da calcio fortunatamente senza nessun ferito e, in ultimo, sono stati tempi in cui si è assistito, anche per le ragioni di cui sopra, ad un continuo lento spopolamento delle aree rurali e appenniniche, un disinteresse per le vere periferie del nostro Paese, Casola Valsenio inclusa. Dieci anni non banali, sicuramente complicati, ma dai quali io traggo un bilancio positivo, sono stati anni che mi hanno lasciato veramente tanto. Anni in cui ho perso anche molte amicizie e molti saluti, purtroppo, ma sono conseguenze possibili se si svolge il proprio ruolo con imparzialità e lealtà in un piccolo comune.
Ho iniziato questa avventura con un orizzonte basso, il nostro programma ha sempre avuto l’intento di mantenere i servizi essenziali, conservare la coesione sociale della nostra comunità, continuare la positiva esperienza dell’Unione dei Comuni e cercare di apportare innovazioni per i giovani, la sostenibilità ambientale e il senso civico in generale. Questi obiettivi di massima sono sempre stati il faro delle nostre scelte nonostante le emergenze quotidiane modifichino inevitabilmente le priorità da affrontare. Perché molte risorse e, ancora di più, molto tempo è stato dedicato alle emergenze da rincorrere, al quotidiano: frane e dissesti a seguito di violenti temporali o massicce nevicate, la rincorsa alla messa in sicurezza degli edifici pubblici conseguente alle leggi in continua evoluzione, l’organizzazione dello sport privato improvvisamente da un impianto fondamentale e molte altre cose. Il rammarico è aver avuto poco tempo (e limitate risorse) per programmare il futuro con giusta serenità, per pensare e progettare a lungo termine. Una mancanza dovuta al fatto che sono stati anni di continui cambiamenti nelle regole della Pubblica Amministrazione in cui ci siamo trovati ad approvare dei bilanci a luglio, e non è possibile -a quel punto- fare nulla di serio. Per la prima volta, in dieci anni, si è approvato a dicembre il bilancio preventivo 2019 grazie a molti fattori, primo fra tutti l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina.
 
L’Unione di Comuni che si è costruita è una delle cose di cui andrò sempre più fiero e orgoglioso, proprio perché c’è stata la determinazione e la capacità di costruire qualcosa che guarda al futuro, oltre i confini amministrativi, un progetto politico e sociale di comunità per far progredire moltissimo questo territorio e dare un grande aiuto proprio alle periferie. Casola Valsenio con l’Unione è più forte, occorre ovviamente lavorare per migliorarsi ma sarebbe assurdo mettere in discussione la via intrapresa in questi anni. Il progetto Unione è agli inizi, va migliorato e coltivato continuamente. Mi sento di ringraziare sinceramente tutti i dipendenti, inclusi Segretari e Dirigenti logicamente, perché solo grazie alla loro enorme disponibilità e alle loro critiche è stato possibile fare questo incredibile percorso.
Abbiamo conferito tutte le funzioni e tutto il personale, siamo l’unico esempio in Italia per dimensioni e popolazione ad aver fatto una cosa simile. Significa aver rischiato, certamente, perché il Legislatore non è stato al passo nel frattempo. Abbiamo rimodulato i nostri statuti così da garantire la partecipazione democratica in tutti i Municipi e la decisione politica di Sindaco, Giunte e Consigli. Ora siamo più forti, più strutturati e abbiamo trovato una soluzione concreta alla fusione trovando uno schema di lavoro che unisce senza annullare le singolarità. Dobbiamo essere fieri delle cose belle che siamo in grado di fare. In questi anni di stupide divisioni in cui prevale la voglia di disfare Unioni e Accordi internazionali per dare corso a infantili capricci sovranisti, non è banale costruire un territorio coeso, o quantomeno aver gettato le solide basi per una nova comunità di cittadini, la Romagna Faentina.
 
In questi anni a Casola Valsenio non è stata aumentata l’imposizione fiscale se non per il solo indice ISTAT, così come promesso 10 anni fa e non si è contratto nessun mutuo (come ci è stato imposto dalla legge, non è stata una vera scelta). Nel 2009 infatti il Comune di Casola Valsenio aveva una quota di rimborso mutui di 2.270.000 euro e ora lasciamo il Comune con soli 667.000 euro, fra tre anni non ci saranno più mutui da pagare e quindi molte più risorse disponibili a bilancio. Anche per questi motivi sono comunque contento di aver fatto questo percorso virtuoso e consegnare un Ente in salute.
 
Abbiamo concluso da pochi mesi un inter complicato riguardo i servizi ambientali facendo partire un nuovo metodo di raccolta differenziata che proietterà questo territorio nelle emergenze ambientali contemporanee, impegnando ognuno ad una maggiore consapevolezza e attenzione verso ciò che si consuma. Non sarà semplice, ma è necessaria una migliore educazione civica e ambientale. Siamo nel pieno dell’attivismo ambientale consapevole, un periodo storico in cui l’ambiente è percepito come economia e salute e non solo come una questione da estremisti radicali. Greta, una ragazzina divenuta icona senza accorgersene, ha risvegliato le coscienze perché ha fatto semplicemente capire che l’ambiente è una questione che attiene alle nuove generazioni, ai figli, ai nipoti. Lei parla ai massimi esponenti politici mondiali così come alle coscienze di ognuno di noi e ci dice che ognuno deve fare la sua piccola parte. Il Comune di Casola Valsenio e i cittadini, sono certo, faranno la propria.
 
Lo sport in questi anni è stato spesso al centro dei pensieri, il crollo improvviso del campo sportivo ha costretto a ripensare tutto: l’offerta sportiva, la logistica degli spazi, l’impegno dei volontari. Avremmo voluto concludere il campo da tempo e tirare due calci, ma sarà il 2020 l’anno conclusivo e sarà una festa per tutti. Questa sfortunata vicenda ha promosso però gli investimenti negli altri spazi a disposizione migliorando l’offerta dei parchi gioco, dei campi da tennis, basket e calcetto, delle aree per famiglie. Si dovrà affrontare la questione della piscina comunale: in questi anni avevamo progettato un bando che mettesse il privato nelle condizioni di adeguare la struttura, purtroppo non è andato a buon fine e occorrerà riprovare nel prossimo affidamento. Il Parco Pertini e il Parco Cavina ora sono due spazi verdi in sicurezza con una loro precisa identità e io credo che investire per rendere belli gli spazi pubblici possa ricreare in tutti uno spirito civico migliore. E’ d’obbligo ringraziare chi ha sempre dato il proprio personale contributo per mantenere vivo lo sport a Casola Valsenio, mi riferisco a tutte le associazioni e in modo particolare al calcio che gestisce in emergenza questo difficile momento.
 
La sanità, i servizi sociali e i servizi di emergenza e soccorso rappresentano spesso le esigenze su cui si basa la percezione della sicurezza e della qualità della vita. La società odierna ci porta inevitabilmente ad un modello di alta specializzazione dei servizi fondamentali per garantire efficienza ed efficacia a discapito del presidio territoriale. Molto si sta riorganizzando in questo senso, ma credo che oggi nessuno farebbe il cambio fra elisoccorso e 118 H24 e il “vecchio” presidio volontario dell’ambulanza. Oggi siamo fra i primi Comuni della Regione con una postazione per l’atterraggio dell’elimedica notturna e credo sia una bella garanzia. La nostra percezione, a volte, ci tradisce, ma i numeri dicono che ora siamo un territorio più sicuro e occorre ringraziare per questo anche i tanti volontari di Misericordia, Avis e Auser che garantiscono presidi importanti sentiti dalla cittadinanza.
I nostri servizi sociali di Unione garantiscono una copertura importante delle fragilità familiari, abbiamo mantenuto e rafforzato questa esperienza e dobbiamo essere tutti orgogliosi di questo. Ringrazio poi i volontari dei Vigili del fuoco che, nonostante le molte difficoltà, garantiscono ancora un presidio fondamentale. Entro l’anno si installeranno videocamere per monitorare tutti gli accessi del paese, un traguardo per la sicurezza e la legalità raggiunto grazie anche al supporto dei nostri Carabinieri.
 
Cultura è una parola centrale, una parola a cui tengo particolarmente perché penso sia l’anima di una comunità che si concretizza in alcuni spazi in cui si è investito (Cinema Senio, Le Medie, la Biblioteca, i Vecchi Magazzini e anche l’area feste per la Pro-Loco con la nuova tensostruttura) e in molti eventi che rappresentano l’essenza di Casola Valsenio, ma anche e soprattutto nelle molte associazioni di volontariato attive. Investire nei luoghi di cultura è sempre una cosa positiva che darà risultati a medio-lungo termine perché è indispensabile creare i contenitori perché possa germogliare vitalità culturale, il tempo farà il resto. Mi auguro in futuro nuovi murales con messaggi positivi per combattere l’ignoranza dilagante che tenta di riscrivere la storia e i modelli d’integrazione della società.
 
Turismo e cultura sono due aspetti molto legati dalle nostre parti, abbiamo investito nel Giardino delle Erbe, nel Cardello, nella conservazione della rocca di Monte Battaglia, nella sentieristica sportiva e sostenuto le manifestazioni più importanti grazie al fondamentale supporto della Pro-Loco locale. Il turista è cambiato molto in 10 anni, si muove, si sposta e si informa in modo diverso, è autonomo; si è lavorato per consolidare ciò che era identitario apportando sempre piccole o grandi novità per cercare sempre di essere contemporanei e mai banali. Non è facile cambiare e migliorarsi, ma è una sfida obbligata, questo è anche il messaggio che ho voluto lasciare alla Pro-Loco per i suoi 50 anni di vita. In 10 anni ho affrontato molte “crisi” di questa associazione, ma sempre ci sono stati casolani pronti a caricarsi di quest’onere. Lasciamo, credo, un sollievo organizzativo ai prossimi volontari grazie alla nuova struttura per le feste. A questo aiuto deve corrispondere ora uno grande sforzo innovativo per cambiare, innovare, creare delle reti e migliorare continuamente la nostra offerta.
 
Una considerazione sulla nostra percezione e un augurio per il futuro: delle ricerche ci chiamano “comuni polvere”, per alcuni studi invece siamo un “territorio svantaggiato”, per altri siamo un luogo “a perdita di mercato”. Spesso a queste indicazioni negative seguono specifici filoni di contributi, aiuti, che spesso si sono attivati, ma occorre molto di più. Ci auguriamo per il futuro una strategia nazionale chiara a sostegno delle aree interne come la nostra, serve creare un vero e significativo vantaggio per chi sceglie di vivere e creare posti di lavoro in zone che vanno spopolandosi. Servono infrastrutture nuove ed efficienti per spostamenti rapidi in auto e collegamenti veloci in rete.
 
Poi ci sono le persone con cui ho lavorato in questi anni, senza le quali non avrei combinato nulla. Devo sinceramente ringraziare, di nuovo, i dipendenti comunali, i colleghi dell’Unione con i quali abbiamo imparato tutti a lavorare, ringrazio i Dirigenti. Ora Casola lavora all’interno di un’azienda che conta circa 540 dipendenti, la più grande impresa del territorio faentino. Potrà avere qualche difetto ma ora assieme siamo una forza.
17 sono gli attuali dipendenti “propri” del Municipio di Casola Valsenio (in attesa di una prossima assunzione entro l’anno), 3 quelli che ora svolgono attività di sportello alcuni giorni la settimana, 10 le persone che in questi anni sono andate in pensione e una dipendente si è trasferita in altro Ente. Molto è cambiato nelle persone e nei ruoli. Sono contento e orgoglioso di questo gruppo che sa lavorare bene e ha saputo supportare (e sopportare) l’Amministrazione nel modo migliore. Ringrazio i Segretari comunali con cui ho condiviso questi anni di esperienza, persone diverse con cui ho lavorato bene e che hanno sempre avuto a cuore il bene di Casola.
 
Ringrazio i consiglieri comunali di questi anni, tutti. Quelli di minoranza, che sono stati 8 in 10 anni, per il contributo di critica, presenza e attenzione costante. Ringrazio maggiormente, per il contributo fattivo e il supporto al lavoro dell’Amministrazione, i 16 consiglieri di maggioranza di questi due mandati. Non è un ruolo facile perché serve un forte stimolo per mantenere alta l’attenzione e l’interesse da volontario, in un gruppo ristretto di persone. E’ quella fatica a cui oggi si pensa di poter fare a meno, quell'impegno che non dovrebbe essere remunerato, quella professionalità che non è richiesta: fare politica oggi è davvero una sfida a tratti umiliante. Io ho sempre creduto nella buona politica e ringrazio di cuore chi ha fatto questo viaggio con me. Grazie poi, infine agli assessori, 4 nei primi anni e solo 2 in questi ultimi.
 
Abbiamo lavorato bene assieme, ma che fatica. Come capita nel lavoro ci sono stati momenti difficili e altri divertenti, ma ho avuto la fortuna di trovare persone appassionate e capaci. Non ho fatto nomi, ma un’unica menzione particolare la vorrei fare per quella persona con la quale ho condiviso 10 anni di Giunta. Una persona speciale che non conoscevo, ma che si è sempre dimostrata estremamente affidabile, presente, competente e disponibile. Per me era poco più di una voce della Pro loco, ora a lui devo riconoscere moltissimo di quanto abbiamo fatto assieme perché è stata davvero una presenza preziosa con l’entusiasmo di un adolescente e un amore impareggiabile per il proprio paese. Grazie davvero, Maurizio. Non ho potuto farlo in questi anni perché mi sembrava inopportuno, ma ti meriti in futuro una medaglia d’oro dal Comune per il tuo impegno di una vita.
 
Mi auguro anche di aver passato gli anni più bui della politica e che si possa tornare ad ammirare chi sceglie questo impegno nella Pubblica Amministrazione così come nel partito, ma per fare questo occorrono buoni esempi e non mi sembra che siamo ancora a quel punto, purtroppo. Noi abbiamo fatto il possibile per amministrare correttamente ed essere di buon esempio soprattutto ai giovani e speriamo di essere riusciti in questo almeno per qualcuno. Ci sono molti candidati giovani alle prossime elezioni, volti nuovi, mi auguro che si appassionino e che possano diventare protagonisti del futuro di questo bellissimo territorio nei prossimi anni.
 
Amministrare il proprio Comune è stato davvero un onore, un’emozione, un’esperienza di vita unica che mi ha arricchito enormemente.
Auguro ogni bene ai prossimi amministratori e a Casola Valsenio.
 
Il Sindaco, Nicola Iseppi

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